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Cronaca

Pazienti Covid-19 nelle RSA, l’appello dei sindacati a Prefetto e Ats

Pazienti Covid-19 nelle RSA, l’appello dei sindacati a Prefetto e Ats. Chiesto un incontro per avere informazioni su come è gestita l’emergenza.

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Sulle continue e drammatiche notizie in arrivo dalle case di riposo del territorio, RSA e RSD, dove pesanti sono i costi umani dell’epidemia di Covid-19, i sindacati dei pensionati  di Bergamo intervengono il 26 marzo, inviando un appello formale al Prefetto di Bergamo, Elisabetta Margiacchi, e a Massimo Giupponi, Direttore Generale dell’ATS.

“Ogni giorno si hanno notizie di contagi e di numerosi decessi tra le persone in queste strutture” scrivono i tre segretari generali provinciali Augusta Passera dello SPI-CGIL, Caterina Delasa di FNP- CISL e Emanuele Dalfino di UILP-UIL di Bergamo.

Pazienti Covid-19 nella RSA

La decisone di Regione Lombardia di utilizzare le RSA come strutture per ospitare i pazienti Covid-19 dimessi dagli ospedali rischia di rendere ancora più grave la situazione all’interno di questi istituti, se non opportunamente gestita con condizioni di sicurezza e separatezza delle strutture e del personale impiegato”.

Per questo, allo scopo di ottenere maggiori informazioni su quanto stia realmente accadendo e per condividere eventuali possibili soluzioni, i sindacati bergamaschi chiedono un incontro, anche in videoconferenza, con la Prefettura e i soggetti interessati.

“Crediamo sia interesse di tutti chiarire e affrontare la possibilità di garantire ai parenti delle persone anziane ospiti delle RSA di verificare per mezzo di un telefono lo stato di salute dei propri cari dotando ogni singola RSA di un numero telefonico e di una persona appositamente dedicata a parlare con i parenti; ma anche di operare affinché venga definitivamente superata la difficoltà delle strutture in oggetto a reperire le dotazioni DPI (Dispositivi di protezione individuale) per tutto il personale. È necessario avere esatte informazioni sul numero dei contagiati, di coloro che hanno sintomatologia riconducibile al contagio e dei decessi complessivi rapportati allo stesso periodo dello scorso anno di ogni singola RSA”.

È interesse di tutti, poi chiarire e verificare in quante e in quali strutture siano stati ospitati i malati di COVID-19 in corso di guarigione; verificare il reale rispetto delle norme emanate dalla Regione, quindi i plessi dedicati senza nessuna promiscuità tra i diversi pazienti e tra il personale. Consapevoli dell’importanza che ha questa nostra richiesta, ci attendiamo una pronta convocazione coscienti come siamo che ogni ulteriore ritardo risulterà deleterio per la salute e per la vita di tantissimi anziani e per gli operatori sanitari presenti nelle case di riposo”.

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1 Commento

1 Commento

  1. GIUSEPPE VERDERIO

    28 Marzo 2020 at 12:32

    ma siete sicuri che il prefetto sia nel suo ufficio e non al riparo in qualche sperduto borgo non toccato dal virus? A me sembra che è come se non ci fosse!!

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