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Cronaca

Bergamo, commemorazione delle vittime senza parenti: “Abbandonati ancora”

Alla commemorazione a Bergamo i parenti delle vittime non erano presenti e non sono stati invitati né dal Quirinale né dagli organizzatori.

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Abbandonati prima, durante l’emergenza e anche oggi, quando la rielaborazione del lutto collettivo è avvenuta con una commemorazione che non ha previsto la presenza dei parenti delle vittime. A sottolineare il senso di abbandono di una parte della cittadinanza, dopo l’evento di domenica sera organizzato dal Comune di Bergamo e dalla Fondazione Teatro Donizetti, è Luca Fusco, presidente del Comitato Noi Denunceremo, unico autorizzato a partecipare alla cerimonia senza che nessuno però lo abbia invitato.

Parenti invitati da nessuno

Le cose infatti sono andate diversamente da quanto detto. Gli organizzatori della Messa da Requiem andata in scena fuori dal Cimitero Monumentale di Bergamo in un’area blindatissima alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, non hanno invitato alcun parente delle vittime ma solo le istituzioni. Disposizioni da protocollo e da cerimoniale, è stato spiegato. Ma che senso ha una commemorazione dei defunti se i parenti non erano presenti?

Così ad un certo punto nei giorni scorsi il Comitato Noi Denunceremo, che su Facebook raccoglie quasi 60mila iscritti, attraverso la voce di Cristina Longhini (una delle tante che ha perso il padre per il Covid-19) ha chiesto di poter incontrate il Capo dello Stato, inviando al Quirinale anche un’email certificata che non ha mai trovato risposta. Se non nella corsa ai ripari accettando la presenza di Fusco senza nessun parente in più. Se dunque è stato giusto e commovente commemorare i 6000 morti con un’opera di Donizetti nella sua terra così duramente colpita dal virus, è altrettanto indegno che i parenti non siano stati invitati. A maggior ragione del fatto che in diretta su Raiuno è stato detto più volte che i parenti fossero lì. Peccato che non è andata così e che la gente che ha anche solo voluto sentire il coro e l’orchestra è stata tenuta a debita distanza. Una distanza, quella sul viale Ernesto Pirovano con le transenne e i poliziotti schierati, non solo fisica ma soprattutto morale. Una distanza tra istituzioni e gente comune che sarà difficile da ricucire.

Il commento di Fusco: “L’assenza dei parenti delle vittime non ha fatto altro che reiterare i funerali non avvenuti durante il periodo di lockdown

Luca Fusco fuori dal cimitero di Bergamo

Questa sera (domenica) ho preso parte alla Commemorazione delle vittime di Covid-19 presso il Cimitero di Bergamo, alla presenza del Presidente della Repubblica, del Presidente della Regione Lombardia e dei Sindaci della provincia di Bergamo. Non posso non sottolineare la profonda tristezza e amarezza provate: tristezza, per il ricordo di mio padre e di tutti i defunti degli ultimi orribili mesi; amarezza per aver avvertito, ancora una volta, la lontananza e la sordità delle istituzioni, le uniche a cui è stato consentito di partecipare. Il protocollo, infatti, non ha permesso che partecipassero alla cerimonia i parenti delle vittime, o anche solo una parte di loro; è stato demandato a me, in veste di presidente del comitato, il compito di rappresentarli. Cosa che ho fatto e rifarei; questo ha rimarcato, però, il senso di abbandono che la gente della mia terra ha provato e continua a provare.

L’assenza dei parenti delle vittime non ha fatto altro che reiterare i funerali non avvenuti durante il periodo di lockdown, negando ulteriormente ai nostri cari quella dignità che non gli è stata concessa negli ultimi momenti di vita e anche dopo la loro morte; la sola mia presenza non può e non potrà mai sostituirsi alla partecipazione delle famiglie e alle loro lacrime. Stasera ho partecipato all’ideale funerale di mio padre e a quello di tutti i padri, le madri, fratelli, sorelle e figli scomparsi.Continuerò e continueremo a lottare perché la nostra voce venga ascoltata e perché si arrivi alla verità che fino a questo momento ci è stata negata. Il popolo bergamasco, e non solo, esige risposte e scuse da parte di coloro che ancora non lo hanno fatto.

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2 Commenti

1 Commento

  1. ????

    29 Giugno 2020 at 17:10

    É iniziato il momento delle nebbie, tutti uniti in queste celebrazioni di rito, che andranno avanti ancora parecchio. I parenti delle VITTIME, potrebbero dar fastidio durante queste celebrazioni, potrebbero parlare esigere VERITÀ, meglio stiano in disparte e non disturbino i “manovratori” delle celebrazioni.

  2. luigi

    29 Giugno 2020 at 17:42

    c’erano i sindaci a rappresentare le comunità….

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