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Cronaca

Febbre e tampone, per avere il risultato si sta in isolamento almeno una settimana

Il tracciamento per chi segnala di avere febbre è già congestionato: l’esito spesso non arriva nelle 24/48 ore previste.

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Come si stanno svolgendo in bergamasca i tamponi per i cittadini che si trovano ad avere febbre con sintomi riconducibili a Covid-19? Stando alle testimonianze da noi raccolte la situazione procede spedita per i bambini e ragazzi a cui viene applicato il protocollo delle scuole e per gli operatori della scuola. Tutto nella norma anche per chi rientra dall’estero. Sembra invece già congestionato il tracciamento per chi segnala al proprio medico di avere la febbre con l’esito del tampone che, da parte di ATS Bergamo, spesso non arriva nelle 24/48 ore previste. A questo proposito raccontiamo la storia di una mamma di Vertova, chiusa in casa da una settimana con il proprio bambino che frequenta le elementari.

Febbre e tosse, il tampone di ATS con esito tardivo

La storia di questa mamma, è la storia di molti genitori che negli ultimi giorni – in tutta la provincia di Bergamo – si trovano a fare i conti con i primi malanni di stagione dei figli e con i propri malanni.

In particolare venerdì scorso il bambino manifesta febbre e tosse, così la mamma sente il pediatra che dà una cura per tre giorni. Fortunatamente il bambino lunedì sta meglio ma la febbre tocca alla mamma che – essendo asmatica – manifesta subito tosse. Il medico curante dunque li mette subito in isolamento e segnala la mamma ad ATS. La donna viene chiamata il martedì e il mercoledì fa il tampone a Bergamo. “L’infermiera è stata gentilissima – spiega la donna -, mi dice che al massimo in 48 ore avrei avuto l’esito quindi torniamo a casa. Sono andata con mio figlio ovviamente perché essendo in quarantena dove lo lascio? Io sono mamma single”.

Arriviamo a venerdì, senza esito del tampone, con una settimana di scuola persa, il weekend da trascorre in isolamento e la speranza che l’esito arrivi lunedì: una settimana dopo i primi sintomi.

“Nulla di grave – continua la donna – ma l’esito ci serve: sia per tornare a scuola, sia perché il medico mi possa visitare invece vado avanti a antinfiammatori. Non oso immaginare se fossi positiva: addio tracciamento. Mi chiedo solo come sia possibile che ATS non si sia organizzata in questi mesi per avere una procedura più celere. E siamo solo ad ottobre“.

Gessica Costanzo

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