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Cronaca

Violenze sulla convivente: arrestato 29enne della media Val Seriana

Arrestato 29enne della media Val Seriana, accusato di reiterati maltrattamenti fisici, verbali ed umilianti e per violenza sessuale nei confronti della compagna convivente

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Sabato pomeriggio il personale della squadra mobile della Questura di Bergamo, in esecuzione di una misura di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari Massimiliano Magliacani, ha tratto in arresto e condotto in carcere un giovane ventinovenne della media Val Seriana, responsabile di reiterati maltrattamenti fisici, verbali e umilianti e per violenza sessuale nei confronti della giovane compagna convivente, poco più che ventenne. L’attività di indagine, coordinata dal pubblico ministero Laura Cocucci, è scaturita da una prima segnalazione giunta alla Squadra Mobile da un centro antiviolenza alla quale si era rivolta la madre della giovane vittima, preoccupata che la figlia potesse essere vittima di gravi maltrattamenti da parte del fidanzato.

29enne arrestato dopo le segnalazioni di un centro antiviolenza 

Nonostante la ragazza non avesse mai avuto il coraggio di denunciare la pesante situazione che subiva, spiegano dalla Questura, l’associazione «Fior di Loto» che si occupa di donne vittime di maltrattamenti ha messo in contatto la donna con personale della Mobile specializzato nell’ambito del maltrattamento e della violenza domestica che ha accolto e preso in carico la richiesta di aiuto, avendo colto la gravità della situazione.

Violenze anche sulla ex fidanzata

Dalle indagini della Polizia di Stato, anche attraverso strumentazioni tecnologiche, sono emerse le vessazioni del partner che, secondo la ricostruzione degli investigatori, non sarebbe nuovo a questo tipo di comportamenti verso le donne: è infatti emerso che il giovane aveva avuto atteggiamenti simili con la ex fidanzata, anch’essa in passato vittima di violenze psico-fisiche. Le indagini hanno rapidamente evidenziato «un preoccupante quadro indiziario», spiegano dalla Questura, dal quale è emerso «uno stillicidio di quotidiani e ripetuti episodi maltrattanti posti in essere dall’uomo all’interno delle mura domestiche (strattonamenti, schiaffi, calci, tirate di capelli, sputi) che avvenivano nei confronti della giovane compagna con una frequenza anche di decine di volte al giorno. In molte occasioni la donna era anche stata costretta a subire atti sessuali non voluti ed umilianti».

Inoltre l’uomo, accecato dalla gelosia, avrebbe anche impedito alla ragazza di avere contatti con il mondo esterno. A tale fine, secondo la ricostruzione degli investigatori, aveva collocato nell’appartamento alcune telecamere attraverso le quali, se si trovava al lavoro, controllava i movimenti della ragazza, esigeva che la donna parlasse «in viva voce» se era al telefono con altre persone ed era arrivato a controllarne i movimenti, anche all’interno dell’abitazione, pretendendo che la ragazza gli chiedesse il permesso prima di spostarsi da una stanza all’altra.

Arresto immediato per il rischio per la giovane

Come spesso accade nelle storie delle vittime di violenza domestica, spiegano ancora da via Noli, la ragazza nel tempo aveva imparato a «sopportare» ed «accettare» questi eventi, arrivando a prendere le distanze da tutti e al completo annullamento della sua personale autostima, vivendo in un completo isolamento sociale che l’aveva portata a non trovare il coraggio di denunciare le violenze e le umiliazioni che subiva. Ritenendo molto grave il rischio che l’uomo potesse porre in essere condotte ancora più gravi ed al fine di tutelare la vittima è stata tempestivamente richiesta la misura cautelare della custodia in carcere che è stata accolta dal giudice, nell’arco di poche ore, e che è sfociata nell’arresto del ventinovenne.

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