Sono passati 10 anni dalla scomparsa dell’alpinista di Lizzola Mario Merelli. Era il 18 gennaio 2012 quanto la notizia della sua morte alle pendici dello Scais aveva lasciato nello sgomento l’intera Valle Seriana. Mario era una persona ben voluta da tutti per la sua semplicità.
Era l’alba del 18 gennaio del 2012 quando Mario Merelli, mentre scalava lo Scais – una delle cime oltre i 3000 metri delle Orobie -, perse la vita dopo che un masso a cui era aggrappato si staccò facendolo precipitare per trecento metri.
In questi anni il ricordo di Mario ha continuato ad essere alimentato grazie alle sue imprese sugli Ottomila, ma anche grazie alle tante opere di bene che lui stesso ha portati avanti. Tra queste il Kalika Hospital, l’ospedale in Dolpo (Nepal) voluto da lui e dall’amico Marco Zaffaroni, che tutt’oggi è a servizio di migliaia di persone.
Merelli ha conquistato diversi ottomila fra cui: Everest 2 volte, Makalu, Kangchenjunga, Shisha Pangma, Annapurna, Broad Peak, Gasherbrum I, Lhotse, Cho Oyu, Dhaulagiri.
Decine i riconoscimenti e i tributi a lui intitolati, uno su tutti il posizionamento al passo della Manina di una rosa dei venti a lui dedicata.