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Cronaca

A due anni dall’inizio della pandemia Miozzo (ex Cts) conferma: l’Italia non era pronta

Miozzo su Rai3: “Il piano pandemico non è mai stato preso in considerazione in Italia così come in ogni paese del mondo”

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A due anni dall’inizio della pandemia da Covid-19 in Italia Agostino Miozzo, ex coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico istituto durante il Governo Conte per coordinare l’emergenza, questa mattina in diretta su Rai3 a Extra Agorà ha confermato quanto già aveva detto a settembre 2020 in un’intervista di Repubblica che aveva creato non poco imbarazzo (leggi qui) ovvero che l’Italia non era pronta per affrontare il virus questo perché, a detta dello stesso Miozzo: “Il piano pandemico nazionale formalmente c’era ma non è mai stato preso in considerazione in Italia così come in ogni paese del mondo”.

La questione è quella legata al piano pandemico nazionale del 2006, non aggiornato e non applicato e al piano Covid che venne appositamente creato per gestire l’emergenza. Questioni al vaglio anche della Procura di Bergamo che indaga per epidemia colposa e per dare una riposta alle famiglie delle migliaia di morti di Bergamo. Miozzo ha risposto alle domande di Francesca Nava, giornalista di origine bergamasca che dall’inizio ha portato avanti un’inchiesta giornalistica legata ai fatti di Bergamo e della Valle Seriana.

“Il piano non è mai stato tradotto né applicato dal territorio – ha continuato Miozzo -. manca la cultura della prevenzione”. Ma il 7 febbraio 2020 lo stesso Cts aveva garantito come l’Italia fosse pronta per affrontare il virus con un margine adeguato. Miozzo nell’intervista di Repubblica aveva anche detto riguardo alla mancata zona rossa della bassa Valle Seriana: “Chiudere quell’area significava fermare un polmone economico del Paese. Forse avremmo salvato qualche vita, ma è facile sentenziare col senno di poi”.

Miozzo risponde a Nava: “Il piano pandemico non è mai stato preso in considerazione”

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