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Cronaca

Cisl: “RSA ancora vittime del lockdown”

Cisl: “Nelle RSA non è finita l’emergenza Covid. Alcune strutture della provincia di Bergamo adottano misure troppo restrittive vietando la visita nelle degenze”

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Molte RSA della provincia di Bergamo, continuano a avere regolamenti e comportamenti da piena pandemia, nonostante le restrizioni si siano allentante in ogni altro luogo, e nonostante tutti gli utenti delle strutture siano coperti dalle tre dosi del vaccino. Questo quanto si legge nel comunicato di FNP Cisl.

“Quella del fine emergenza è una notizia che tante persone stavano aspettando da due anni, ma anche questa volta è stata disillusa, perché la realtà alla fine rimane più o meno invariata. In tante strutture si continuano ad alzare barriere protettive, a vietare la visita nelle degenze, a utilizzare separatori che impediscono il contatto tra le persone, a fissare appuntamenti di 20’/30’ per l’accesso, a controllare gli incontri con proprio personale, a ostacolare le uscite dalla struttura”. Caterina Delasa, segretaria generale di FNP CISL, segnala così la contrarietà del sindacato pensionati alle notizie provenienti da molti parenti di degenti in strutture per anziani.

Le regole, proprio per l’inciso riportato nel decreto, comportano una situazione a macchia di leopardo, con macchie più estese sul fronte dei divieti. A fronte di strutture che permettono ampia libertà ai parenti, ci sono RSA che tuttora vietano gli incontri.

Come si comportano alcune RSA

L’osservatorio costituito dai volontari FNP segnala che molte RSA siano ancora alla mezz’ora a settimana con appuntamento, spesso è impedito l’accesso nelle degenze e vengono utilizzate sale solitamente usate per altro (mensa, visite mediche, …). Carisma a Bergamo ha sempre fatto entrare per 45′ i parenti a giorni alterni. A Lovere è tutto come prima: mascherina ffp2, terzo vaccino, visite di mezz’ora, ma da qualche tempo è possibile prendere il parente e portarlo fuori. La S. Giuseppe di Dalmine concede l’apertura per un’ora 2 volte settimana per 4 parenti, mentre i parenti diventano 2 se gli ospiti sono allettati, e le uscite sono possibili. A Seriate è possibile entrare anche 2 volte settimana per 1 ora. A Fontanella si vedono ancora dietro vetri, con appuntamenti risicati, mentre a Treviglio da oggi si torna all’entrata libera. In molte altre strutture i divieti superano i permessi.

“E’ la discrezionalità del Direttore sanitario che fa ancora la differenza– continua Delasa. Chi apriva già da prima continua a farlo leggendo in modo più estensivo le direttive e tenendo alta l’attenzione all’andamento della pandemia in modo da intervenire nell’immediatezza solo per il periodo necessario, così pochi altri che ritengono l’incontro degli anziani irrinunciabile per il benessere degli ospiti in una situazione in cui di fatto la popolazione delle case di riposo, sia gli ospiti che i dipendenti, è totalmente vaccinata con il ciclo completo e il livello di protezione è molto alto. Le risposte per chi continua a tenere alte le barriere protettive sono le stesse che sentiamo ripetere ormai da tempo: ci sono troppe interpretazioni in merito alle disposizioni, dicono, e quindi hanno ancora bisogno di indicazioni chiare…E intanto abbiamo riempito gli stadi, le discoteche; metteremo in pensione il green pass per tutti, ma il lockdown nelle RSA e nelle RSD continua praticamente dal febbraio 2020”.

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1 Commento

1 Commento

  1. Alberto

    29 Marzo 2022 at 12:48

    Siamo passati da “Vaccinatevi per il vostro bene! ilVaccino™ è sicuro ed efficace! Vi salva la vita!” a “Se togliamo l’apartheid vaccinale la diamo vinta ai no-vax”.
    Che dire, grazie per questa candida descrizione delle superbe qualità del vostro prodotto, amici.

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