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Cronaca

Gandino: con la Settimana Santa si suona la tola e Cruca in tavola

Con la Settimana Santa a Gandino si suola la tola, in tavola anche la “Cruca” preparata in Quaresima dai fornai locali

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Tornano i riti della Settimana Santa nell’Unità Pastorale di Gandino, Barzizza e Cirano, con le tradizionali celebrazioni religiose che culmineranno nella Pasqua di Resurrezione. Giovedì 14 aprile la S.Messa in Coena Domini è in programma in simultanea alle 20.30 nelle tre chiese parrocchiali. Sarà preceduta alle 17 in Basilica dalla paraliturgia per i ragazzi. Legata alla devozione popolare la successiva tradizione della “tola”, che prevede il richiamo dai campanili attraverso tavolette di legno con battenti in ferro.

Da Venerdì Santo le urla dal campanile con il suono della tola

A Gandino la mattina del Venerdì Santo, alle 7.30, con le campane necessariamente “legate”, la giornata si apre con “l’Ave Maria” annunciata da due “urlatori”. Uno utilizza la propria voce (Fulvio Masinari) e l’altro (Celestino Caccia coadiuvato da Emanuele Bertocchi) il suono della “tola” per diffondere, in tutta la valle, il richiamo alla preghiera. Oltre al richiamo mattutino, l’annuncio “urlato” dal campanile si ripete a mezzogiorno e alla sera alle 19 con “il Pater”. La tola viene scossa con forza a cadenza di passo, soffermandosi ad ogni angolo del campanile. L’ultimo giro di annuncio, detto “butì”, viene fatto suonando a raganella, cioè con ritmo continuato.

Dall’alto dei 73 metri del campanile della Basilica, la loro opera ricorda per modalità l’attività dei muezzin sui minareti d’Oriente, conosciuti probabilmente dai mercanti di pannilana gandinesi nel corso dei viaggi nei luoghi più remoti e disparati. L’attività degli urlatori oltre che al Venerdì Santo (Passione di Gesù alle 15 e Via Crucis alle 20.30 in contemporanea nelle tre parrocchie) si estenderà anche al Sabato Santo, quando alle 21 la Solenne Veglia pasquale saluterà la Resurrezione a Barzizza, Cirano e Gandino.

La tradizione della Cruca

In Val Gandino è tuttora viva anche la tradizione della “Cruca”, preparata in Quaresima (in particolare il Venerdì Santo) dai fornai locali.  “E’ una vivanda – scriveva Antonio Tiraboschi nel 1873 nel suo “Vocabolario dei dialetti bergamaschi” – fatta con farina di frumento, zucchero, uva candiotta e altre droghe, cotta nell’olio”.

Ingredienti legati (come conferma uno studio di Silvia Tropea Montagnosi) alle contaminazioni gastronomiche generate dai mercanti di pannilana. Esemplari in questo senso l’uso della cannella (molto utilizzata nella Mittel Europa) e dell’uva di Candia, che arrivava da Creta a Venezia, con cui i gandinesi mantenevano costanti rapporti commerciali. La Cruca viene prodotta lungo tutta la Quaresima, ma fra Venerdì e Sabato Santo la richiesta è molto diffusa: una “Cruca” non può mancare in ciascuna famiglia gandinese.

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