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Cronaca

Al Papa Giovanni un percorso per i malati oncologici

Obiettivi del progetto dedicato ai malati oncologici: strutturare un percorso programmato fin dalle dimissioni

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Martedì mattina, presso l’auditorium “Lucio Parenzan” della ASST Papa Giovanni XXIII, con la partecipazione della Vice Presidente e Assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti, è stato presentato il progetto Pro.F.U.M.O. (PROGETTO Follow Up Malato Oncologico), realizzato in collaborazione tra ATS Bergamo, il D.I.P.O. (Dipartimento Interaziendale Oncologico Provinciale) e le Associazioni di Volontariato. Sono intervenute tutte le Strutture pubbliche e private accreditate bergamasche, coinvolte nell’erogazione di prestazioni diagnostiche o di follow-up a pazienti oncologici; per l’associazionismo hanno partecipato LILT, AOB e Associazione Cure Palliative e altre realtà sul territorio. 

Obiettivi del progetto dedicato ai malati oncologici: strutturare un percorso programmato fin dalle dimissioni

Partendo dall’individuazione, da parte del Servizio Epidemiologico Aziendale (SEA) di ATS Bergamo, dei fabbisogni provinciali annui desunti dallo storico delle erogazioni, proiettati nei cinque anni, il progetto mira a strutturare un percorso programmato fin dalle dimissioni, che includa prescrizione e contestuale prenotazione di visite ed esami diagnostici, sollevando gli assistiti dalla ricerca e prenotazione delle prestazioni. 

Attraverso la condivisione di agende prenotabili, riservate ai soli pazienti in follow-up oncologico, le prestazioni necessarie potranno essere erogate in ognuna delle Strutture in rete, anche in base alle necessità del paziente stesso riguardo tempistica e ubicazione. 

I principali obiettivi sono: l’esecuzione degli accertamenti strumentali nei tempi previsti, la riduzione dei tempi di attesa, l’eliminazione di sovrapposizioni di prenotazione, l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse e il miglioramento dell’appropriatezza. 

A seguito dell’individuazione delle prestazioni diagnostiche di follow-up, effettuata dagli specialisti del D.I.P.O. di Bergamo, nella prima fase ogni Struttura metterà a disposizione il 10 percento della stima totale di esami, procedendo progressivamente verso la condivisione del rimanente 90 percento e la pianificazione delle agende entro il 2023. Successivamente, questa modalità di programmazione del follow-up sarà estesa a tutti i pazienti oncologici. 

Le dichiarazioni

Con la visita al Papa Giovanni XXIII possiamo tracciare un primissimo bilancio sull’avvio di questo importante progetto – ha dichiarato Letizia Moratti, Vice Presidente e Assessore al Welfare di Regione Lombardia -. Le realtà coinvolte hanno aderito con grande entusiasmo, competenza, professionalità e, non ultimo, umanità: un aspetto fondamentale nella cura del paziente oncologico. La presa in carico completa da parte degli ospedali consente di dare ai malati e alle loro famiglie maggiori certezze, fondamentali per garantire anche maggiore serenità nella quotidianità del loro percorso. Stiamo avendo un riscontro molto positivo dalle nostre Strutture e proprio dai malati, questo ci convince ancor di più di aver intrapreso la strada giusta verso una Sanità che guardi alla persona prima ancora che alla malattia. Ringrazio, infine, il Papa Giovanni per l’importante lavoro svolto, in modo particolare negli ultimi mesi, per l’abbattimento delle liste d’attesa”.

Oggi abbiamo presentato il contributo che l’ASST Papa Giovanni XXIII ha dato al Dipartimento provinciale oncologico per rispondere alla richiesta di Regione Lombardia di attivare un progetto di presa in carico totale del paziente oncologico, che richiede la collaborazione di tutti gli erogatori, pubblici e privati, e che prevede la prenotazione, a cura degli ospedali dove è stato eseguito l’intervento chirurgico, di tutte le prestazioni previste dal follow up – ha commentato Maria Beatrice Stasi, Direttore Generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. È una risposta che si inserisce all’interno di una logica di gestione provinciale dell’offerta diagnostica e che intende semplificare la vita al cittadino, che trova già prenotate tutte le prestazioni di controllo previste nel percorso di follow up necessario per la sua specifica patologia.  In questo contesto la nostra azienda gioca un ruolo centrale, perché conta il maggior numero di dimessi oncologici in provincia di Bergamo e il maggior numero di visite ambulatoriali e MAC erogate a favore dei cittadini con il cancro. Il 23% di visite ed esami di follow up eseguiti nelle strutture sanitarie bergamasche, quasi 1 su 4, sono infatti eseguite all’Ospedale di Bergamo o all’Ospedale di San Giovanni Bianco. Per questo specifico progetto mettiamo a disposizione ogni settimana un centinaio di prestazioni ambulatoriali di follow up, in particolare per il tumore al seno e al colon-retto, tra l’Ospedale di Bergamo e quello di San Giovanni Bianco, con un’offerta che comprende Tac, risonanze magnetiche, ecografie, mammografie, visite specialistiche e prestazioni di endoscopia digestiva”  

Questo progetto assume un’importante valenza, perché è il frutto di un lavoro condiviso, elaborato e portato a termine congiuntamente dagli attori della Sanità sul territorio bergamasco che, ricordiamolo, hanno l’obiettivo di rispondere alle necessità di cura dei loro assistiti – ha commentato Massimo Giupponi, Direttore Generale dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo -. ATS Bergamo auspica e favorisce la prosecuzione di questa fattiva collaborazione, quale segnale forte di compattezza e coesione, fattori fondamentali per affrontare e vincere le sfide che ci attendono nel mettere a regime quanto dispone la riforma della Sanità lombarda” 

Il progetto, nella sua prima fase indirizzato ai follow-up oncologici, intende svilupparsi in una prospettiva di presa in carico totale ed efficiente del paziente oncologico, includendo tutto il suo percorso di cura – ha spiegato Michele Sofia, Direttore Sanitario dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo -. I passi successivi coinvolgeranno diagnosi, work-up (trattamento attivo), follow-up e monitoraggio a distanza, fino alla terapia del dolore e le cure palliative. La stima dei soggetti da seguire in provincia di Bergamo per follow-up, nell’arco di cinque anni, è di circa 50.000 pazienti“. 

Il DIPO di Bergamo rappresenta una realtà territoriale complessa, con circa 7 presidi clinici, sia pubblici sia privati, che si occupano dei pazienti oncologici, e coinvolge una popolazione di più di un milione di persone e 32 mila pazienti in follow up oncologico, con un’incidenza di nuove neoplasie oncologiche ed ematologiche di circa 9 mila casi ogni anno – ha spiegato Carlo Alberto Tondini, Direttore del DIPO -. Obiettivo fondamentale del DIPO è quello di contribuire ad un’organizzazione territoriale integrata tra tutte le realtà sanitarie pubbliche e private presenti, al fine di offrire i migliori standard di cura e facilitare al massimo il percorso dei pazienti oncologici sia nelle fasi diagnostiche che in quelle terapeutiche“. 

Occuparsi del paziente onco-ematologico è un compito che deve abbracciare tutte le sue esigenze, accompagnandolo anche dopo il termine delle cure ospedaliere e nella programmazione dei controlli della malattia, la cosiddetta fase di follow-up – ha commentato Alessandro Rambaldi, Direttore del Dipartimento di oncologia ed ematologia del Papa Giovanni XXIII -. Nel concetto di presa in carico del paziente onco-ematologico non devono esserci interruzioni, ma il percorso deve essere garantito nella sua interezza fino a guarigione ottenuta“. 

È importante che le Associazioni possano intervenire concretamente in un progetto con protocolli di questa natura – ha commentato il dr. Domenico Giupponi, in rappresentanza di LILT, AOB e Associazione Cure Palliative -. Viviamo giornalmente a supporto delle iniziative a carattere oncologico, la nostra presenza è costante il tutte le fasi, a partire dalla diagnosi: per questo possiamo esercitare un ruolo di monitoraggio del progetto, che ha necessità di essere costantemente aderente alle richieste dei pazienti”. 

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