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Cronaca

Migranti in un ex albergo a Gromo, la sindaca chiede chiarimenti

L’emergenza migranti torna a coinvolgere il territorio dell’alta Valle Seriana: tra mercoledì 22 e giovedì 23 marzo a Gromo è infatti arrivato un primo gruppo di 26 migranti

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L’emergenza migranti torna a coinvolgere il territorio dell’alta Valle Seriana: tra mercoledì 22 e giovedì 23 marzo a Gromo è infatti arrivato un primo gruppo di migranti. Sarebbero 26 ospitati all’hotel Gromo, struttura chiusa e già utilizzata in passato per un progetto di accoglienza. A questo proposito la sindaca del paese, Sara Riva, ha inviato una comunicazione alla Prefettura di Bergamo, e per conoscenza ad Ats, Vigili del Fuoco, agli Uffici risorse e territorio e Tributi e commercio, oltre che ai proprietari della struttura.

Migranti a Gromo: la lettera della sindaca

In relazione all’incontro sulla questione migranti, tenutosi ieri mattina nei Vostri uffici alla Presenza dell’Ill.mo Sig. Prefetto, sono con la presente a richiedere i dovuti aggiornamenti nonché la documentazione relativa alle verifiche necessarie da Voi espletate sulla struttura che si è resa disponibile a ospitare i migranti ossia l’hotel Gromo.

Mi risulta, infatti, che l’albergo in parola abbia cessato l’attività alcuni anni fa, come da comunicazione di chiusura attività pervenuta allo sportello SUAP in data 29.09.2020 a firma della titolare sig.ra Ivana Dedei.

Inoltre, sono cortesemente a chiedere informazioni relative alla verifica delle condizioni di abitabilità dell’immobile, dei requisiti igienico sanitari da parte di ATS, della presenza di un piano di sicurezza aggiornato e dei controlli da parte dei Vigili del Fuoco.

Infine, come richiesto sempre in occasione del nostro colloquio, resto in attesa di tempestivi aggiornamenti sull’arrivo effettivo dei migranti.

Tengo a segnalare che, nonostante le Vostre rassicurazioni, già ieri sera abbiamo riscontrato i primi problemi legati alla gestione dei profughi; un consigliere comunale è infatti stato contattato dal pronto soccorso di Piario che doveva dimettere una persona ospite della struttura ma la stessa non conosceva l’italiano e il personale non sapeva dove indirizzarla.

Sto inoltre ricevendo richieste di informazioni da parte della popolazione alle quali, purtroppo, non sono al momento in condizione di rispondere per carenza di adeguata e puntuale comunicazione.

Alla luce di quanto sopra, non mi resta che rimarcare le mie perplessità in ordine alla gestione della vicenda dalla quale stanno emergendo lacune e preoccupazioni.

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