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Cronaca

I bambini di Sciesopoli ritornano a Selvino

Gli orfani della Shoah, i “Bambini di Sciesopoli” ritornano a Selvino per onorare il luogo dove sono rinati alla vita.  

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Dal 5 al 9 di maggio, alcuni dei circa 800 bambini sopravvissuti alla Shoah e le loro famiglie, tornano a Selvino per rendere omaggio a chi li aiutò a ricostruire le loro vite, dal 1945 al 1948, nella ex colonia alpina di Sciesopoli. Saranno circa sessanta persone provenienti per la maggior parte da Israele, ma anche da Gran Bretagna, USA e Canada. Tra questi anche cinque “Bambini di Sciesopoli”: 

  • MOSHE ARAN (nato nel 1931), nel 1945 lasciò la Romania occupata dai russi per emigrare in Eretz Israel. Così arrivò a Sciesopoli, dove frequentò il corso di falegnameria perchè tutti dovevano imparare un mestiere. Ricorda la nave che lo portò in Palestina e che si arenò ad Haifa e per un anno fu detenuto nel campo profughi di Cipro prima di raggiungere la Terra Promessa. Poi in Israele è diventato pilota d’aereo e  nell’aeronautica ha conosciuto sua moglie. Moshe Aran era una delle 80 persone che tornarono a visitare Sciesopoli nel 1983.
     
  • ZVI PELTS DOTAN è originario di una città nel sudest della Polonia che durante la guerra venne prima occupata dai nazisti e poi dall’Armata Rossa; la sua famiglia fu deportata in Siberia dove visse in un lager fino al 1941, quando venne liberata e raggiunse il Kazakistan dove visse fino al termine della guerra. La famiglia cercò di raggiungere  Israele e passò da Salisburgo e Milano. Il piccolo Zvi, con i fratelli Dov, Yitzhach e Yossi e la sorella Rivka, arrivò a Sciesopoli che gli apparve come un paradiso. Di quel periodo si ricorda di aver imparato a leggere e a scrivere in ebraico. Nel giugno del 2018 è tornato a Selvino insieme a figli e nipoti.
     
  • ISRAEL DROBLAS è polacco. Suo padre venne ucciso dai nazisti ed egli con fratelli e sorelle rimase nascosto presso alcune famiglie di contadini. Alla fine della guerra con un gruppo di altri ragazzi attraversò a piedi le Alpi fino ad arrivare a Selvino. Del suo soggiorno a Sciesopoli ricorda l’atteggiamento caloroso degli abitanti di Selvino ed il viaggio a Milano per vedere alla Scala le opere l’Aida e la Carmen.
     
  • MICHAEL WEISBACH, aveva solo 6 anni quando giunse a Selvino. Di quel periodo ricorda la neve, le arance portate dalla Palestina e una piccola chiesa. Quando circa 13 anni fa sua figlia Keren lo convinse a tornare a Sciesopoli, riconobbe con grande emozione quella piccola chiesa vicina alla colonia di Sciesopoli.
     
  • NITZA SARNER è la figlia di Moshe Zeiri, soldato della Brigata Ebraica e direttore della colonia di Sciesopoli dal 1945 al 1948. La madre Yeudith, insieme a Nitza che avea solo 6 anni, si ricongiunse al padre con un viaggio dalla Palestina a Selvino. La piccola conobbe molti dei bambini ebrei che passarono in quel luogo di rinascita.

Il soggiorno a Selvino durerà 5 giorni in cui sono previste varie attività ed eventi

– Sabato 6 maggio 2023: visita a Bergamo Alta per testimoniare il loro affetto verso questa città. 
Infatti, nell’aprile del 2020 l’Associazione Children of Selvino (la presidente Miriam Bisk, figlia di 2 istruttori a Sciesopoli, sarà presente a Selvino durante l’incontro) ha donato circa 8.000 euro all’Ospedale Papa Giovanni XXIII;
– Lunedì 8 maggio 2023: visita al Museo della Stampa di Soncino, dove il 22 aprile 1488 venne stampata la prima Bibbia Ebraica completa di accenti e vocali. 

La giornata principale sarà quella di domenica: al mattino la visita al Mu.Me.SE, il Museo Memoriale di Sciesopoli Ebraica, inaugurato nel novembre del 2019 all’interno dell’edificio del Comune; quindi nella Sala Consigliare, il Comune di Selvino consegnerà ai cinque Bambini presenti la Cittadinanza Onoraria, che venne conferita a tutti gli ex bambini nel gennaio 2021; al termine della cerimonia verrà presentato in anteprima il libro “Aspettami e tornerò – Epistolario di Moshe Zeiri” che contiene una parte delle numerose lettere che Moshe Zeiri scrisse a sua moglie Yeudith tra il 1939 e il 1947, prima che la moglie lo raggiungesse a Selvino insieme con la piccola figlia Nitza; le lettere sono state tradotte dall’ebraico in italiano da Chiara Camarda che già ne aveva tradotte alcune per il libro di Sergio Luzzatto “I bambini di Moshe”.

Nel pomeriggio appuntamento a Sciesopoli che aprirà i cancelli agli ospiti, accompagnati dalla Montanara, dal Corpo Musicale di Selvino, da altri musicisti e dai ragazzi dell’Hashomer Hatzair di Milano per festeggiare con la musica questo ritorno alla Casa di Sciesopoli. 

Martedì in mattinata verranno piantati nel Parco del Castello 6 alberi dedicati ai 5 Bambini presenti e un albero dedicato ad Anna Sternfeld Pavia, membra italiana dell’Associazione Children of Selvino, recentemente scomparsa e nipote di Mario Pavia, l’ingegnere ebreo di Torino che, insieme al collega Gualtiero Morpurgo, allestì  le navi che partivano dalla Liguria per portare i sopravvissuti della Shoah e i Bambini di Selvino verso la Terra Promessa.  Nel pomeriggio, prima del ritorno nei luoghi di provenienza, è prevista una visita al Memoriale della Shoah di Milano. Sarà inoltre possibile visitare, nell’atrio del Comune di Selvino, la mostra “I disegni dei bambini di Terezin”, a cura dell’Associazione Figli della Shoah.

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