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Cronaca

Soccorso Alpino: salvato lo speleologo intrappolato in una grotta in Turchia

Nei giorni scorsi, i soccorritori del Cnsas sono rientrati in Italia, tra di loro anche i tecnici di soccorso speleologico della IX Delegazione lombarda, partiti dalle province di Varese, Como, Bergamo, oltre a un medico del Cnsas da Milano

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Dopo nove giorni di buio, il 12 settembre lo speleologo Mark Dickey è stato salvato. È uscito dalla grotta della Morca alle 23.35 italiane, dopo essere rimasto intrappolato da più di una settimana a più di mille metri di profondità nella spelonca che lo aveva fatto prigioniero, nei pressi di Anamur, costa meridionale della Turchia, con lo stomaco perforato da un’ulcera. Impegnati nelle complesse operazioni di salvataggio anche 46 italiani del Soccorso alpino.

A distanza di pochi giorni il Soccorso Alpino commenta così lo straordinario intervento: “Sono interventi poco frequenti quelli simili a quanto accaduto nei giorni scorsi in Turchia, a Mersin, dove uno speleologo statunitense è rimasto bloccato in una grotta a una profondità di mille metri. Quando però capitano situazioni di questo tipo, molto complesse e tecniche, è necessario mettere in azione tutte le persone e le risorse in grado di garantire un esito positivo e gli speleologi italiani in più occasioni hanno dimostrato di avere un livello di preparazione eccellente. Nei giorni scorsi, i soccorritori del Cnsas sono rientrati in Italia, tra di loro anche i tecnici di soccorso speleologico della IX Delegazione lombarda, partiti dalle province di Varese, Como, Bergamo, oltre a un medico del Cnsas da Milano. L’intervento si è concluso nel migliore dei modi, con il salvataggio della persona coinvolta: ha impegnato sul campo team di diversa provenienza, italiani e internazionali e ha permesso di consolidarne la collaborazione. In futuro, potrebbe davvero essere sempre più importante programmare incontri per consentire ai soccorritori di scambiarsi informazioni ed esperienze, a vantaggio dell’uniformità delle procedure e della formazione. Le grotte con una profondità che supera il migliaio di metri sono rare e alcune si trovano proprio in Italia, anche in Lombardia. Per dare un’idea, una grotta di oltre mille metri è qualcosa di paragonabile, a grandi linee e semplificando, a una cima intorno agli ottomila: sono pochi al mondo i soccorritori che raggiungono questi livelli, tra di loro anche i nostri del Soccorso speleologico”.

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