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Michele Schiavi coordinatore del gruppo “Riordino delle autonomie locali nelle aree montane”

“Ci concentreremo in particolare sull’associazionismo comunale, ossia Unioni di Comuni e Comunità Montane, che nelle zone di montagna hanno trovato un ambiente ideale per il proprio sviluppo”, ha dichiarato il consigliere regionale della Val Seriana

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Si sono avviate nei giorni scorsi le attività del Gruppo di lavoro per il “Riordino delle autonomie locali nelle aree montane”, costituito in seno alla Commissione Speciale Autonomia e Riordino degli Enti Locali e coordinato dal Vicepresidente della Commissione Michele Schiavi (FDI).

“La Commissione ha fortemente voluto questo gruppo di lavoro per proporre un riordino dell’assetto istituzionale degli enti locali della montagna” dichiara Schiavi, “ci concentreremo in particolare sull’associazionismo comunale, ossia Unioni di Comuni e Comunità Montane, che nelle zone di montagna hanno trovato un ambiente ideale per il proprio sviluppo.

In cosa consiste il riordino delle autonomie locali nelle aree montane

Nella prima seduta, partendo dalle ricerche che Regione ha effettuato con l’Università di Pavia, abbiamo approfondito i punti di forza e le problematiche dell’assetto istituzionale della montagna: un territorio capace di fare rete ma troppo spesso senza gli incentivi che glielo consentano.

L’obiettivo del gruppo di lavoro è capire se l’attuale assetto organizzativo è ancora in grado di rispondere alle esigenze dei territori di montagna, anche in vista del processo di autonomia differenziata che potrebbe portare a nuove competenze delegate per le Comunità Montane” conclude il Coordinatore Michele Schiavi.

“Il territorio montano lombardo ha esigenze specifiche che trovano uno spazio importante nella nostra Commissione” dichiara il Presidente della Commissione Speciale Autonomia Giovanni Malanchini (Lega), “per questo abbiamo voluto riunire chi rappresenta nelle diverse forme i territori montani. Mettendo insieme le esperienze di tutti dovremo elaborare una proposta di riordino, che dovrà necessariamente interfacciarsi anche con il percorso per l’Autonomia differenziata che seguiamo come Commissione.”

“Cercare di rilanciare l’associazionismo volontario tra Comuni e il ruolo delle Comunità Montane è più che mai necessario” dichiara il Presidente della Commissione Speciale Montagna Giacomo Zamperini (FDI) “le piccole realtà di montagna trovano qui il modo di unire le forze, nel rispetto dell’autonomia di ciascuno, e di affrontare problematiche che potrebbero diventare troppo grosse per il singolo comune”.

“Come ex Presidente di una Comunità Montana è per me significativo partecipare a questo gruppo” dichiara il consigliere regionale Jonathan Lobati (FI), “Regione Lombardia si è impegnata nel mantenere le Comunità Montane come fondamentale presidio del territorio quando in tutta Italia si andava verso l’abolizione. Oggi si prospetta un lavoro per cercare di valorizzare al meglio questi enti e la loro capacità di fare rete.”

“I B.I.M, nati per un utilizzo delle risorse della montagna a favore della stessa, possono portare un grande bagaglio di esperienza a questo gruppo” dichiara Carlo Personeni, presidente del Consorzio B.I.M del Lago di Como e Fiumi Brembo e Serio, “è necessario un percorso di riordino e razionalizzazione degli enti della montagna, per arrivare anche a una maggiore consapevolezza di tutte le risorse che la montagna ha e a una loro valorizzazione”.

Alla seduta erano inoltre presenti in video conferenza il Consigliere Jacopo Scandella (PD), Tiziano Maffezzini (Presidente UNCEM Lombardia), Bruno Bettinsoli (Dipartimento “Piccoli Comuni – Montagna – Aree Interne – Forme Associative” di ANCI Lombardia), Agostino Agostinelli (Federparchi), Gianfranco Pederzolli (Presidente Federbim) e Dario Rigamonti (D.G. Unione Province Lombarde).

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