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“Sotto la cenere”, ad Alzano la prima del docufilm sul Covid19 pluripremiato in Europa

Dopo aver girato in 32 festival cinematografici internazionali il documentario “Sotto la Cenere”, del regista bergamasco indipendente Amir Saleh, sarà proiettato ad Alzano Lombardo

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Dopo aver girato in 32 festival cinematografici internazionali il documentario “Sotto la Cenere”, del regista bergamasco indipendente Amir Saleh, sarà proiettato in bergamasca, a Alzano Lombardo, epicentro della pandemia da Covid19 nel febbraio 2020. L’appuntamento, fortemente voluto da Alzano Viva – Cittadinanza Attiva, è in programma sabato 11 novembre al Teatro degli Storti (accesso da Piazza Nassyria con ingresso libero) di Alzano Lombardo, a partire dalle ore 20:30. 

Collaborano all’iniziativa: l’Associazione dei familiari delle vittime del Covid19 #Sereniesempreuniti; Le radici del Sindacato, gruppo della Cgil e Chiara Alfieri antropologa della sanità dell’Università di Marsiglia. Dalle 20:30 lo spazio del teatro sarà aperto per incontrare i promotori dell’iniziativa, che saranno presenti con piccoli spazi informativi sulle loro attività. Dalle 21:00, dopo la presentazione dell’autore, la proiezione del documentario.

“Sotto la Cenere”: un film che sollecita alla riflessione

“Ci fa molto piacere presentare ‘Sotto la cenere’, già pluripremiato, in prima assoluta per Bergamo e provincia – spiega Simonetta Fiaccadori, del Direttivo Alzano Viva -. Questo è il nostro modo di rendere omaggio a chi non c’è più e a chi è rimasto: lavorare perché quanto accaduto non si ripeta. Sollecitare la riflessione, la presa d’atto degli errori per avviare la trasformazione necessaria. È significativo che il documentario sia proiettato nel giorno del patrono di Alzano, San Martino, che nella tradizione popolare è un modello del prendersi cura del bisogno. Così è stato nel tempo di pandemia. Un momento straordinario di sofferenza e solidarietà nella Comunità, soprattutto da parte del personale sanitario in prima linea. Ma certamente la pandemia è stata anche un momento in cui il modello sanitario è entrato in crisi ed anche il momento in cui la politica si è spesso mostrata impreparata a gestire la crisi. Se quindi è spontaneo commemorare, come si fa attraverso la statua inaugurata in questo stesso giorno dalla Città di Alzano, è per noi irrinunciabile analizzare quanto accaduto, assumersi la responsabilità delle carenze e delle omissioni, impegnarsi per dare nuove risposte. Da sempre abbiamo tenuto viva l’attenzione sulle vicende della pandemia con mostre fotografiche, presentazione di inchieste giornalistiche, serate informative per seguire le vicende giudiziarie, approfondimenti sulle politiche sanitarie con il coinvolgimento di senatori e consiglieri regionali. Questo film è un altro tassello. Ringraziamo Amir Saleh, regista documentarista indipendente, che ha messo a disposizione di Alzano e di tutto il territorio bergamasco il suo lavoro di raccolta e racconto dei fatti iniziato a marzo 2020 e proseguito fino a luglio 2021. Il nostro impegno culturale, sociale, politico su questo tema è un atto di rispetto verso i Cittadini. Offriamo questa proiezione gratuita, perché la conoscenza di ciò che è accaduto è il primo atto fondamentale.”

Intervista ad Amir Saleh

Amir Saleh è nato a Bergamo nel 1988: ha studiato filmmaking a Cinecittà e presso i Filmhouse Studios di Formello con specializzazione in sceneggiatura e regia. Autore di cortometraggi, videoclip, spot e promo, è da sempre focalizzato sul cinema del reale che tratta tematiche sociali.

Il titolo trae origine dal detto in dialetto bergamasco: “Caràter de la rassa bergamasca: fiàma de rar; sóta la sènder, brasca”. Che significa “Il carattere della gente bergamasca: s’infiamma di rado, ma, sotto le cenere, conserva viva una brace sempre accesa”.

Quando hai avuto l’idea di realizzare il film?

“Vivendo a bergamo, l’idea l’ho avuta subito, perché già dall’ultima settimana di febbraio 2020 si capiva che le cose non stavano andando come ce le stavano raccontando le istituzioni. Io poi abito vicino ad un casa di riposo, e dai primi di marzo è stato tutto una sirena di ambulanze andare e venire. Il video dei carri in Borgo Palazzo mi ha dato la conferma definitiva a girare il documentario”.

Quanto ci hai lavorato?

“Ho girato da marzo 2020 a luglio 2021, poi, a tempi alterni. La post produzione è durata fino a maggio 2022”.

Che messaggio volevi lanciare e soprattutto: è cambiato nel tempo di lavorazione?

“Volevo raccontare principalmente la reazione della cittadinanza alla crisi innescata dal Covid19. Realizzandolo, ho trovato molte persone che hanno invocato un’inversione di rotta dal modello del ‘profitto anche a costo della salute’ e della “cultura tossica del lavoro”, di cui i bergamaschi hanno fatto un culto. Il messaggio è un po’ questo: la salute non può essere messa mai, per nessun motivo, in secondo piano. A che serve lavorare tanto, produrre ricchezza e Pil se poi non puoi fermarti neanche quando c’è in giro un virus letale?”

Ad oggi, il film ha avuto i seguenti riconoscimenti :

Miglior Documentario :

– Immagina Florence International Film Festival

– Rome International Movie Awards

– Milan Gold Awards

– International Gold Award

– RAGFF Venezia

Mobile Documentary&Journalism / Health&Medicine :

– Madonie Film Festival

Best Covid19 Film :

– Liber Films International Film Festival

– Rotterdam Independent Film Festival

– International Cosmopolitan Film Festival of Tokyo

– Dublin Movie Awards

Menzione Speciale :

– London International Film Festival

– Florence Film Award

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