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Cronaca

A Bergamo un protocollo per la presa in carico delle donne vittime di violenza

Centri per l’impiego e Reti antiviolenza di Bergamo insieme per la presa in carico delle donne vittime di violenza e discriminazione

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Violenza sulle donne, incontro a Clusone
E’ un tema quanto mai sentito come in queste settimane: la violenza contro le donne, anche a Bergamo. A questo proposito, lunedì mattina, in Provincia, è stato presentato un protocollo d’intesa per implementare interventi nei Centri per l’Impiego. L’obiettivo è assistere le donne vittime di violenza e discriminazione sul lavoro, sostenere l’occupazione femminile e promuovere la parità di genere. Il presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi, insieme ad altre figure istituzionali, ha partecipato all’evento.

I dettagli del protocollo siglato a Bergamo dedicato a tutelare donne vittime di violenza

Il protocollo, supportato dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha potenziato i Centri per l’Impiego. Questo ha permesso lo sviluppo di nuove strategie per favorire l’empowerment socio-economico delle donne vittime di violenza. Le risorse assegnate dalla Regione Lombardia hanno così finanziato la formazione degli operatori dei Centri per l’Impiego, preparandoli a gestire la presa in carico e l’orientamento delle donne vittime di violenza.

In collaborazione con AFOL Metropolitana e l’Università degli Studi di Milano – Bicocca, è stato condotto un questionario per analizzare competenze e fabbisogni formativi delle donne in cerca di lavoro. La Provincia di Bergamo ha stipulato un Protocollo d’Intesa con le cinque Reti Interistituzionali Antiviolenza attive nel territorio. E’ stata così creata una gestione integrata per le donne vittime di violenza nei luoghi di lavoro.

Ogni Centro per l’Impiego ha un’operatrice di riferimento che si occupa delle donne segnalate dai Centri Antiviolenza, fornendo supporto per il percorso verso l’autonomia economica e lavorativa. Nel 2023, 60 donne sono state segnalate e molte hanno intrapreso percorsi di inserimento lavorativo. 12 sono di nazionalità italiana, 21 sono di origine africana, 9 provengono da paesi dell’Est Europa, 9 asiatica e 5 sudamericana. Il Presidente Gandolfi ha sottolineato l’importanza di offrire alle donne bisognose di aiuto canali di supporto e sostegno. La Consigliera Russo ha evidenziato il ruolo cruciale delle reti antiviolenza. La Dirigente Elisabetta Donati infine ha sottolineato l’importanza di essere a fianco delle persone in momenti di fragilità.

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