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Cronaca

Il ritorno alla terra dei giovani agricoltori di montagna, la Val Seriana modello regionale

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Crescono i giovani lombardi impegnati in imprese e attività agricole montane: a dirlo è l’assessore regionale Gianni Fava che cita la Val Seriana come un modello virtuoso.

14,5% è il numero dei giovani agricoltori e allevatori lombardi sotto i 40 anni impegnati nel settore agricolo, percentuale che sale a 18% se si considerano solo gli agricoltori di montagna. Un numero che è quasi il doppio della media nazionale dell’11,5%, evidenziando il fenomeno del ritorno alla terra che sta interessando la Lombardia.

A fare la differenza dunque è la montagna con le colture intensive di qualità e la reintroduzione, da parte di allevatori, di razze autoctone grazie anche agli incentivi dell’ente regionale.

“Abbiamo fatto la scelta di differenziare gli investimenti in montagna e in pianura – ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava, in alta Val Seriana venerdì 21 aprile – e proprio in questi giorni Regione Lombardia, con la pubblicazione del decreto che approva i finanziamenti per i progetti di crescita di 357 realtà del territorio, ha dimostrato di sostenere gli investimenti degli agricoltori nell’ambito della misura 4.1.01 del Programma di sviluppo rurale, dedicata agli incentivi per la redditività, competitività e sostenibilità delle aziende agricole con oltre 74,5 milioni di euro. Alle aree svantaggiate, cioè quelle montane, sono stati dirottati contributi per 10.713.854,67, destinati a 62 imprese o società agricole, che attivano investimenti per una cifra pari 25.023.064,81 euro”.

Una notizia data dall’assessore in visita all’Azienda Agricola Bricconi a Oltressenda Alta, rinata grazie all’imprenditorialità del giovane bergamasco Giacomo Perletti che ha trovato collaborazione e finanziamenti da parte del Parco delle Orobie bergamasche.

Le autorità in vista alla nuova stalla realizzata a Bricconi

“L’esperimento di Bricconi che unisce pubblico e privato è interessante da tutti i punti di vista – ha continuato Fava – perché questi giovani hanno scelto la strada giusta scegliendo di vivere, non solo del prodotto agricolo, ma anche facendo ricezione. L’azienda inoltre è un modello perché ha scelto di allevare la Grigio Alpina, una razza in via di estinzione. Si tratta di una scelta non commerciale ma tornare alle razze autoctone migliora le condizioni naturali e solo così si può parlare davvero di biodiversità”.

Giacomo Perletti ha specificato che dell’investimento totale di 1 milione di euro che in questi anni ha permesso di far rinascere la contrada posta a monte dell’abitato di Oltressenda Alta, con la ristrutturazione di una parte delle antiche cascine e con la creazione di una nuova stalla, il 60% sono soldi privati mentre il 40% pubblico.

“La nostra è stata una scelta coraggiosa – ha spiegato – che può funzionare grazie all’intesa con gli enti pubblici, che ci hanno permesso di portare avanti le nostre idee, e grazie alla continua innovazione e ricerca che contraddistingue il nostro lavoro”.

I formaggi prodotti dall’Azienda Bricconi

Yvan Caccia, presidente del Parco delle Orobie ha spiegato come Regione Lombardia dia spazio ai giovani imprenditori che si vogliono cimentare nel delicato settore dell’agricoltura: “Bricconi è una realtà apripista per altre situazioni simili – ha commentato Caccia – per questo il Parco ci ha creduto e ha creato qui un centro per le scolaresche che verranno in visita”.

In Val Seriana sono in vista nuovi finanziamenti anche grazie allo sblocco dei fondi del Gal, come ha precisato lo stesso Fava (leggi l’articolo qui): si tratta di 7 milioni di euro che saranno una vera e propria boccata d’ossigeno nell’ambito dell’innovazione e della valorizzazione delle produzioni agroalimentari e forestali visti anche in chiave turistica.

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