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Cronaca

Instancabile passione civile, lunedì l’addio a Salvo Parigi guida dei partigiani bergamaschi

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Cordoglio unanime per la morte di Salvatore Parigi, 92 anni, morto nella notte fra il 4 ed il 5 maggio – Cerimonia funebre a Bergamo lunedì 8 maggio davanti alla sede ANPI di Borgo Palazzo a Bergamo

“Figura straordinaria della comunità democratica e antifascista bergamasca, uomo di grande valore umano, animato da un’instancabile passione civile”. E’ condensato nelle parole pubblicate sul sito dell’ANPI Bergamo, il profilo di Salvatore “Salvo” Parigi, per oltre settant’anni a capo dei Partigiani Bergamaschi. e spentosi nella notte fra il 4 ed il 5 maggio. Nato nel 1924, dal 2016 era presidente onorario dell’ANPI Bergamo, quando aveva passato il testimone al giovane Mauro Magistrati dopo aver guidato l’associazione sin dal primissimo dopoguerra.

Insieme ad alcuni compagni del liceo Sarpi, sin dai primi anni ’40 fu coinvolto nella rete partigiana di Giustizia e Libertà.  Il 25 aprile del 1945, al momento della Liberazione, era in prigione, alla Montelungo, arrestato dalle SS pochi giorni prima dell’insurrezione. Fu fondatore del periodico “La Cittadella”, attivo dalla fine degli anni ‘50 nelle file del Partito Socialista Italiano, nel quale militò per tutta la sua vita politica. Impegnato nelle istituzioni, più volte consigliere comunale a Bergamo dal 1960, divenne assessore ai Lavori Pubblici. Nel frattempo fu anche consigliere provinciale. Nel 1970 e nel 1975 fu eletto consigliere regionale. Ricoprì dal 1970 l’incarico di  Assessore regionale all’Ambiente e Urbanistica. Nel 1968, insieme ad altri esponenti della Resistenza bergamasca tra cui Mario Invernicci, fondò l’ISREC di Bergamo. Insieme a Giuseppe Brighenti “Brach”, Eugenio Bruni e altri diede vita al Comitato Bergamasco Antifascista per la difesa delle istituzioni democratiche di cui è stato vicepresidente vicario fino al 2016.

Salvo Parigi (il primo da sinistra) alla Malga Lunga

In Valle Seriana fu particolarmente legato al Rifugio Malga Lunga e soprattutto alla realizzazione del Museo della Resistenza Bergamasca aperto nel 2012.

“Non si tratta – dichiarò Parigi in quell’occasione –  di una semplice raccolta di cimeli e nemmeno il solo ricordo dei tragici fatti che videro vittime i partigiani della 53esima Brigata Garibaldi guidata da Giorgio Paglia. Il Museo vuole essere innanzitutto uno strumento didattico, per riaffermare ai visitatori e soprattutto ai giovani i valori fondanti della nostra Costituzione e celebrare la Resistenza Bergamasca nel suo complesso. E’ uno sforzo di estrema attualità, perché la distanza fra la realtà del Paese e i valori per cui lottarono i partigiani è ancora abissale”.

Da sabato 6 maggio sarà aperta la camera ardente presso la Sala delle Scuderie, in via Borgo Palazzo 16, accanto alla sede ANPI. La cerimonia funebre si terrà lunedì 8 maggio, nel cortile della Sede Provinciale, in via Borgo Palazzo 16, dalle ore 15.00.

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