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Cronaca

Tentato omicidio con sonnifero e insulina, per l’ausiliaria di Premolo chiesti 14 anni di carcere

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Processo a Bergamo per Laura Mappelli di Premolo, ex ausiliaria in un Istituto di Albino. Secondo l’accusa nel dicembre 2015 tentò di uccidere il marito in casa con sonnifero ed una dose di insulina.

Laura Mappelli – Foto Facebook

E’ giunto alle fasi cruciali a Bergamo il processo a carico di Laura Mappelli, 49 anni di Pemolo, accusata di aver tenato di uccidere, il 4 dicembre 2015, il marito Lino Rossi, originario di Villa d’Ogna. Il pubblico ministero Laura Cocucci ha chiesto per lei una condanna a 14 anni di carcere. La vicenda aveva creato enorme scalpore due anni fa a Premolo ed in tutta la Valle Seriana.

La coppia, convivente da una dozzina d’anni, si era sposata solo pochi mesi prima di quella mattinata in cui Lino Rossi, trasferito al Papa Giovanni XXIII di Bergamo in elicottero in fin di vita, era stato salvato da un picco ipoglicemico. Secondo l’accusa un’evenieneza non casuale, ma indotta dalla somministrazione da parte della moglie di una massiccia dose di insulina, avvenuta dopo che l’uomo (autista di autobus) era stato sedato attraverso un potente sonnifero sciolto nel caffè.

Sullo sfondo della vicenda anche la relazione dell’imputata con un collega del marito (che ha deposto in aula), conosciuto durante la degenza di questi nell’Istituto di Albino dove la donna lavorava come ausiliaria socio assistenziale, così come una precedente condanna (nel 2002) per un incendio appiccato sul monte Belloro alla cascina di compaesano di Premolo.

“Non ho fatto nulla del genere e, se l’ho fatto, non me lo ricordo” avrebbe dichiarato Laura nel corso degli interrogatori. Al processo la difesa ha sottolineato come la donna quella mattina si fosse attivata nei soccorsi al marito, praticandogli anche un massaggio cardiaco.

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