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Cronaca

Marco Pantani oggi avrebbe compiuto 50 anni

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Il Pirata Marco Pantani oggi avrebbe compiuto 50 anni, riviviamo la tappa con arrivo a Montecampione.

Marco Pantani detto “il Pirata” oggi avrebbe compiuto 50 anni. Un uomo, un campione che ha scritto la storia della bici da corsa.

Indimenticabili sono le sue vittorie in salita che lo hanno reso famoso in tutto il mondo.

La fine della sua onorata carriera di Marco Pantani

Una storia la sua durata troppo poco. Marco Pantani è morto il giorno di San Valentino del 2004 quando aveva solo 34 anni

Il controllo antidoping del 5 giugno 1999 a Madonna di Campiglio è stato l’inizio della fine, legato con un filo rosso ai misteri della sua ultima notte all’Hotel Le Rose di Rimini.

Il polverone mediatico che ne conseguì dopo i risultati del test, pari al 52% di ematocrito contro i 50 previsti, fu altissimo tanto da distruggere il campione da tutti amato e rispettato.

La morte di Marco Pantani ancora oggi è un mistero; solo il 14 febbraio del 2004 – data della sua morte -, si comprese quanto di orribile gli fu inflitto dagli stessi media che fino a qualche anno prima lo avevano elogiato.

I migliori risultati della sua carriera di Marco Pantani

Nella sua carriera ottenne in tutto 46 vittorie. Nel 1995 vinse la medaglia di bronzo ai mondiali in linea del 1995.

Le due vittorie più importante furono nel 1998, prima il Giro d’Italia e poi il il Tour de France. Marco è l’ultimo ciclista ad aver realizzato l’accoppiata Giro-Tour, ovvero la vittoria nello stesso anno delle due maggiori corse a tappe.

Il ricordo di Massimo Percassi nella tappa di Montecampione

Massimo Percassi a destra di Pantani

“Da ex ciclista dilettante, amavo la salita, il terreno preferito anche di Marco pantani – ha dichiarato Massimo Percassi, di Clusone -“.

“L’ho visto alcune volte in gara – continua Percassi – ma la salita che porta a Montecampione é quella che mi è rimasta più impressa e che porterò dentro tutta la vita. La forza, la grinta e la determinazione che aveva erano il trampolino di lancio per noi ciclisti. Trasmetteva un’emozione che ti galvanizzava ogni volta che dovevi affrontare una salita impervia”.

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