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Cronaca

Basta con questo vergognoso rimpallo di responsabilità – la lettera

Riccardo Cagnoni, in una toccante lettera, chiede a tutti i politici di smetterla con il teatrino delle parti e di rispettare il dolore della provincia di Bergamo.

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Non usa mezzi termini Riccardo Cagnoni, ex sindaco di Vertova, nel descrivere la situazione che la Val Seriana sta vivendo in questo momento tragico.

Anch’esso colpito dalla perdita del padre e dalla mancata cerimonia funebre, Cagnoni, in una toccante lettera, chiede a tutti i politici di smetterla con il teatrino delle parti. Perché i bergamaschi si rialzeranno, ma non per merito loro.

La Lettera

Mi rivolgo a voi Politici, della prima ora o improvvisati: adesso piantatela, state zitti! Oggi mio padre è stato tumulato nel cimitero di Gazzaniga. Sì, Gazzaniga, per chi non lo sapesse nel bel mezzo della Valseriana epicentro del contagio bergamasco. Debbo dire di aver avuto fortuna perché mio padre aveva già la tomba altrimenti sarebbe finito tra le altre bare custodite nella Chiesetta cimiteriale in attesa di tumulazione. Come per tutti non c’è stato funerale, non si è celebrata una messa, non sono stati affissi i manifesti e neppure abbiamo potuto soddisfare le ultime sue volontà di vestirlo con l’abito nuziale che come molti della sua generazione conservava e indossava dopo oltre 60 anni ad ogni evento importante.

Questo sarebbe stato l’evento più importante che metteva la parola fine a 96 anni vissuti nel segno di rettitudine, concretezza, famiglia e Fede. Non è stato possibile ma almeno gli abbiamo voluto riservare il “privilegio” di morire con dignità in famiglia. Tutto questo mentre sui “media” spopolava il vergognoso teatrino della politica con il ballottaggio di responsabilità in un indecoroso gioco delle parti che si conclude sempre con un solo perdente: la gente comune.

Oggi questa gente è la gente Bergamasca che si è trovata indifesa a lottare a mani nude contro un nemico immensamente più grande, mandata allo sbaraglio a combattere come avvenne nella storica campagna di Russia con le scarpe di cartone. Personale sanitario, medici, infermieri, volontari, parenti, sono rimasti in “trincea” senza idonee protezioni, senza tamponi che certificassero o meno l’infezione. Ma hanno continuato imperterriti e instancabili nel loro eroico tentativo di salvare il maggior numero di vite umane.

Mi rivolgo a voi Politici: non preoccupatevi, perché, come cantavano i 200 volontari che hanno costruito l’ospedale da campo in fiera, “la gente come noi non molla mai!”. Noi Bergamaschi lo sappiamo perché ce l’hanno insegnato i nostri padri, proprio quelli che stiamo seppellendo e ci stanno lasciando uno ad uno senza che le vostre coscienze, neppure per un attimo, abbiano un sussulto, un rigurgito o qualcosa di simile. Ma non preoccupatevi perché i bergamaschi, come hanno sempre fatto, non vi chiederanno il conto: chineranno il capo e riprenderanno a testa bassa a lavorare.

Ma risparmiateci elogi ipocriti. Siamo figli di contadini e muratori, valligiani Montanari con un accento duro ed incomprensibile, tenaci, schietti ma leali e solidali. Lasciamo pure che si rida del nostro accento e del ” pòta” messo come intercalare un po’ ovunque. Queste sono le nostre tradizioni, da qui partono le nostre radici e ne siamo fieri: “fieri di essere Bergamaschi!”.

Abbiamo chinato il capo anche nel vedere le decine di automezzi militari che trasportavano le bare dei nostri cari, lo abbiamo fatto sentendo quotidianamente le angoscianti sirene che trasportavano certamente un nostro conoscente e nel sentire il suono delle campane che interrompeva un silenzio assordante e ogni volta abbiamo ingoiato il groppo che avevamo dentro e che si strozzava in gola quasi a soffocarci.

Non siamo saliti sui balconi a cantare ma abbiamo recitato una preghiera, non abbiamo assaltato supermercati o urlato in TV il nostro disappunto ma abbiamo reagito decorosamente con dignità tenendoci dentro il nostro dolore e le nostre sofferenze.

Non vi chiederemo il conto ma vi diciamo: adesso basta, tacciatevi! Fatelo almeno in segno di lutto per rispetto delle migliaia di morti e contagiati che sapete sono ben oltre il numero ufficiale e non sono certo le bugie raccontateci che possono nasconderli e mettervi la coscienza in pace. Bergamo si rialzerà lo sappiano e lo sapete anche voi, ma non per merito vostro. E allora per cortesia abbiate la dignità di piantarla e chiudervi in un rispettoso silenzio.

Riccardo Cagnoni

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19 Commenti

1 Commento

  1. Valentino

    9 Aprile 2020 at 10:26

    bravo Cagnoni hai scritto con umanità e dignità un pensiero che credo ogni bergamasco in questo triste momento possa condividere! Probabilmente certe …. persone non sà cos’è la dignità del dolore.

  2. Tom

    9 Aprile 2020 at 11:22

    “Oggi questa gente è la gente Bergamasca che si è trovata indifesa a lottare a mani nude contro un nemico immensamente più grande, mandata allo sbaraglio a combattere come avvenne nella storica campagna di Russia con le scarpe di cartone.”
    É proprio così e purtroppo, da allora poco é cambiato.

  3. gian

    9 Aprile 2020 at 12:11

    il nemico da combattere, purtroppo, l hanno agevolato loro con la loro condotta omissiva e criminale di non chiudere l ospedale di alzano e non istituire la zona rossa ad alzano-nembro. il teatrino è solo all inizio, ora che si è mossa la giustizia,lo scaricabarile è appena cominciato.

    • Andrea

      9 Aprile 2020 at 13:00

      Parole bellissime. Ma purtroppo come succede sempre in Italia i colpevoli non verranno mai fuori e noi italiani staremo ancora una volta zitti e accetteremo tutto come sempre senza dire nulla. Io spero che il popolo italiano non dimentichi quello che è successo e chi di chi sia la responsabilità di quello che è successo nella bergamasca. Il popolo guardi chi ci governa e le decisioni prese e capisca che chi ci governa non pensa al popolo ma a qualcun altro.

  4. Morgan

    9 Aprile 2020 at 12:49

    Condivido ogni parola…un abbraccio a tutti quelli che ci hanno lasciato e ha tutti i loro parenti…amici…

  5. Morgan

    9 Aprile 2020 at 12:50

    Condivido ogni parola…un abbraccio a tutti quelli che ci hanno lasciato e a tutti i loro parenti…amici…

  6. Giovanni

    9 Aprile 2020 at 12:55

    Questa lettera ribadisce il pensiero di tutti noi Bergamaschi, schivi e con tanta voglia di lavorare ( anche troppa ) senza la voglia di sentire un sacco di parole per nulla soprattutto ora con tutti i morti che dobbiamo piangere.
    Purtroppo temo che come sempre rimarra inascoltata, ‘importante e’ farsi vedere in tv a blaterare ma poi a fatti concreti zero
    Grazie e buongiorno

  7. Andrea

    9 Aprile 2020 at 12:59

    Parole bellissime. Ma purtroppo come succede sempre in Italia i colpevoli non verranno mai fuori e noi italiani staremo ancora una volta zitti e accetteremo tutto come sempre senza dire nulla. Io spero che il popolo italiano non dimentichi quello che è successo e chi di chi sia la responsabilità di quello che è successo nella bergamasca. Il popolo guardi chi ci governa e le decisioni prese e capisca che chi ci governa non pensa al popolo ma a qualcun altro.

  8. Giovanni

    9 Aprile 2020 at 13:21

    Gentile Andrea ti sbagli a rivolgerti al popolo italiano in generali, quello che e’ successo a noi e al nord in generale, sono convinto che agli altri interessi poco, ti ricordi i primi commenti? noi del nord eravamo gli untori con addirittura divieti
    di recarci in altre regioni ( prima addirittura dei decreti ) in italia e da certe interviste che abbiamo visto l’idea e’ meglio a te che a me, altro che solidarieta’ nazionale. Pero’ forse sbaglio io:

  9. Marco

    9 Aprile 2020 at 14:04

    Pur rispettando il tuo dolore dissento in alcuni punti della tua lettera, in particolare è ora di smetterla di abbassare la testa e lavorare sempre e comunque stando zitti, non siamo pecore e non siamo più agli inizi del secolo scorso.
    Se vogliamo che qualcosa cambi dobbiamo prima cambiare noi, basta con l’immagine del bergamasco un po’ ingenuotto da plasmare con facili slogan al proprio interesse, siamo figli di una cultura contadina che deve però evolversi e con lungimiranza guardare oltre le facili promesse puntualmente tradite.
    No, basta anche con sta storia che il bergamasco non molla mai, non è vero, notti insonni trascorse a piangere e la voglia di mollare sempre più forte.
    Nella sfiga hai potuto seppellire tuo padre a 96 anni, c’è chi l’ha seppellito a 54, è c’è chi non l’ha potuto fare.
    Capisco il tuo dolore, ma nessuno può negare il diritto a voler rendere giustizia a chi è dovuto partire per negligenze altrui.

    • Gerardo

      9 Aprile 2020 at 18:36

      Concordo in toto con le valutazioni fatte sul “Bergamasco”. È mio pensiero che tu abbia dato umanità alla figura del “Berganasco” e nel contempo chiedi, giustamente, un ruolo. Quello che spetta, a gente laboriosa, pacifica ma che chiede rispetto e dignità

  10. Andrea

    9 Aprile 2020 at 15:36

    Se quello che dite è quello che credete uniamoci e non lasciamoci zittire ribelliamoci tutti insieme anch’io o perso mia madre non per il coronavirus, due anni fa ma per negligenza di come è stata curata e sicuramente molti genitori nonni sono morti per lo stesso motivo negligenza e ritardo nel prendere misure di controllo per restringere il dilagarsi della infezione

  11. Maria pia

    9 Aprile 2020 at 17:13

    Parole sante. Non aggiungo altro xcke’ questo sito mi di chiude all’improvviso. grande stima.

    • !

      10 Aprile 2020 at 13:41

      Vero bisognerebbe risolvere questo problema ValserianaNews!

  12. Gerardo

    9 Aprile 2020 at 17:58

    Lettera assolutamente inopportuna ed irrispettosa. Questo è tempo di dolore, di preghiere non di politica strumentale. Chino il capo verso quanti hanno perso i loro cari e innalzo una preghiera per i defunti ed invoco per essi la bontà del Signore. Che Dio gli dia pace

  13. Luigi

    10 Aprile 2020 at 2:07

    Concordo con Marco,è ora di smetterla a fare “troppo” i Bergamaschi e iniziare
    “a chiedere il conto” e se anche stavolta nessuno pagherà, segnarsi bene adesso i nomi dei vari irresponsabili per verificarne ancora la presenza su future liste elettorali!!!

    • A

      10 Aprile 2020 at 15:25

      Io ho risolto da parecchio, il mio voto già da mò non lo vedono e se almeno l’85% dei bergamask facesse cosi, vedi poi che tremarella!

      • A

        10 Aprile 2020 at 15:31

        Calcolando il 15% di lobbisti vari ed amici degli amici, sudditi di partito che sempre voteranno comunque…

  14. Enrico

    17 Aprile 2020 at 15:10

    Accordo con Marco, pur nel rispetto del dolore e nella comprensione dello stato d’animo espressi nella lettera.
    Invitare al silenzio in un dibattito pubblico o politico, odora un poco di soffocamento alla libera espressione e impedimento al fare emergere le criticità.
    Condivido comunque l’appello, ai politici che si affacciano al balcone dei mezzi di comunicazioe, di moderare i toni eusare un linguaggio più decoroso e coscienzioso.
    Rispetto anche chi vuole recitare la preghiera, a csa sua, dell’eterno riposo.

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