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Cronaca

Il Comitato “Noi denunceremo” al Commissario Arcuri: “Basta mezze verità”

Il Comitato “Noi denunceremo” è composto dai parenti dei morti di Covid. Mercoledì mattina saranno depositate 50 denunce in Procura.

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La loro voce sta arrivando ovunque: dalla stampa locale ai media nazionali e internazionali. E quello che loro continuano a chiedere a gran voce dal primo giorno è giustizia. Lo hanno fatto anche domenica in diretta a “Mezz’ora in +” su Rai 3. Ospiti della conduttrice Lucia Annunziata, Luca Fusco presidente del Comitato “Noi Denunceremo”; Cristina Longhini, farmacista che ha perso il papà e Diego Federici che ha perso il papà e la mamma in 4 giorni.

Anche in quest’occasione televisiva i membri del Comitato, in presenza del Commissario Domenico Arcuri, hanno sottolineato la loro sete di verità perché “il sistema non ha retto” – ha sottolineato Fusco. “Non ci accontentiamo più delle mezze verità. Il sistema non era pronto ad affrontare nessuna emergenza. E’ inaccettabile ed è uno scandalo. I 30mila morti chiedono verità”.

Durante la trasmissione il Comitato ha anche lanciato un appello al Presidente Sergio Mattarella in visita a Bergamo per la prima volta il prossimo 28 giugno: “Spero che Mattarella voglia incontrarci, in questi ultimi mesi siamo stati abbandonati da tutte le istituzioni”, ha commentato Cristina.

In Procura con 50 denunce, ed è solo l’inizio 

Il comitato “Noi Denunceremo – Verità e Giustizia per le vittime di Covid-19” (nato dall’omonimo gruppo Facebook con 55 mila aderenti) ha istituito un primo Denuncia Day che si terrà mercoledì mattina 10 giugno.

A partire dalle ore 8.30 dello stesso giorno, il presidente del Comitato Luca Fusco, insieme al Consiglio Direttivo ed alcuni parenti delle vittime, che si sono rivolte ai legali messi a disposizione dallo stesso, consegneranno alla Procura di Bergamo, sita in Piazza Dante Alighieri 2, le prime 50 denunce relative alla gestione dell’emergenza Coronaviurs. Per ora in totale le denunce inoltrate al comitato ed al vaglio degli avvocati sono circa 200. Chiunque volesse portare solidarietà al Comitato o avere informazioni può presentarsi fuori dalla Procura alle 8.30.

Le denunce riguardano soprattutto: la mancata informazione dei pazienti e dei loro parenti dei rischi legati all’infezione soprattutto durante la prima fase dell’emergenza; l’assenza di DPI nelle strutture sanitarie; la mancanza di una medicina del territorio efficace e tempestiva per la gestione dei pazienti Covid a domicilio.

Ricordiamo che la Procura di Bergamo indaga per epidemia colposa con un pool di magistrati che nelle scorse settimane hanno sentito anche il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e l’assessore al welfare Giulio Gallera. 

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5 Commenti

5 Comments

  1. Luca

    9 Giugno 2020 at 21:47

  2. ????????

    9 Giugno 2020 at 23:32

    E questo che azz centra coi 500 mila € di camici del cognato…!?

  3. al

    10 Giugno 2020 at 16:22

    Nel periodo più buio ci facevamo forza con tanti messaggi del tipo: “…..Bergamask, molamia…..”.
    E non abbiamo mollato !!!!!!!!!!!!!!!!!
    Ora è più che mai ancora vivo l’invito a molà mia, rivolto soprattutto al Comitato delle Vittime…..: NON MOLLATE, ANDATE AVANTI CON LE vostre (NOSTRE E DI TUTTI) giuste richieste di veritàè e giustizia.
    E’ arrivato veramente il momento di non mollare, e stavolta i nostri pseudo-politici e dirigenze varie non saranno così contente del non mollare mai dei bergamaschi !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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