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Cronaca

Medicina Generale e disservizi informatici: “Così non si può andare avanti”

“Nonostante le nostre segnalazioni e le rassicurazioni ricevute da più parti la situazione continua a peggiorare”: la denuncia dei medici di medicina generale

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liste d'attesa lombardia

Continuano i disservizi che riguardano l’apparato informatico e burocratico in uso ai medici di medicina generale della provincia di Bergamo. A denunciare la situazione è il segretario della Fimmg Bergamo, Ivan Carrara. In un comunicato spiega la situazione che ricade su tutti i cittadini.

Medici e e disservizi informatici: la denuncia della Fimmg Bergamo

Ancora una volta, nostro malgrado, siamo a segnalare a gran voce i continui disservizi del sistema informatico che costringono centinaia di medici di famiglia della nostra provincia a perdere innumerevoli ore di tempo per operazioni burocratiche teoricamente semplici ma che, ormai a cadenza settimanale, vengono ostacolate da rallentamenti della rete, disservizi del Sistema Informatico Regionale o dei vari portali che ci troviamo costretti ad utilizzare nell’assistenza ai nostri pazienti. Tutto questo si ripercuote sulla nostra attività clinica, causando gravi ritardi e inconvenienti che colpiscono noi e, di conseguenza, i nostri assistiti. Nella sola giornata di ieri abbiamo avuto un rallentamento della rete che impediva le normali funzioni di ricettazione, seguito da un disservizio nell’invio dei certificati di malattia INPS ed anche oggi i problemi si sono ripresentati. 

Come possiamo continuare a lavorare così? Come possiamo dare ai nostri pazienti l’assistenza necessaria se siamo ostacolati da procedure che invece dovrebbero facilitare il nostro lavoro e il percorso di cura degli assistiti? Nonostante le nostre segnalazioni e le rassicurazioni ricevute da più parti la situazione continua a peggiorare compromettendo enormemente il nostro lavoro. In un momento di grave carenza di medici di medicina generale e di sofferenza del servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica), il nostro carico di lavoro continua incessantemente ad aumentare, visto anche il problema delle liste d’attesa, ma di contro anche i disservizi che ci ostacolano quotidianamente sono sempre più frequenti. Come è possibile pensare di rilanciare il territorio, proponendo servizi di telemedicina e monitoraggio a distanza dei pazienti fragili, quando per giorni non riusciamo ad inviare nemmeno una ricetta ai nostri pazienti o dobbiamo attendere che il sistema di invio dei certificati di malattia torni a funzionare, magari in tarda sera, per poter finalmente trasmettere i certificati della giornata ? Come si pensa di rendere attrattiva la professione ai giovani colleghi quando anche la nostra vita personale viene gravemente colpita?

Vogliamo solo continuare a curare i nostri pazienti, e continueremo sempre ad essere al loro fianco, nonostante tutto, ma è il momento che le nostre proteste trovino ascolto reale e non solo di facciata.

L’abbiamo già detto ma non pensavamo di trovarci a doverlo ripetere quotidianamente: la misura è colma.

La nostra categoria non può continuare ad essere vessata e a rimanere inascoltata. Il rilancio del territorio non va fatto a parole, ma con azioni concrete. 

Siamo pronti a portare avanti azioni sindacali incisive, che ci appaiono ogni giorni più necessarie, per tutelare la dignità della nostra professione e il diritto di cura dei nostri assistiti.

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