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Cronaca

L’assessore Gallera sull’ospedale di Alzano: “Abbiamo fatto tutto come andava fatto”

Alla luce della risposta dell’assessore ci pare doveroso ripercorre le testimonianze raccolte e chiedere ancora una volta una risposta con prove certe che l’ospedale sia stato sanificato e che tutti siano stati messi in condizione di continuare la propria vita in sicurezza.

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Questa sera Valseriana News ha dato voce ai dubbi e allo sconcerto su quanto accaduto all’ospedale di Alzano Lombardo relativamente alla gestione del Coronavirus.

In collegamento su La7 a “Non è l’arena”, il programma condotto da Massimo Giletti, con la nostra giornalista Gessica Costanzo, l’assessore al welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera che, incalzato dal conduttore, ha risposto per la prima volta pubblicamente su quanto accaduto nell’ospedale della Val Seriana. Ricordiamo infatti che l’azienda ospedaliera ASST Bergamo Est non ha mai rilasciato dichiarazioni a riguardo.

“Ad Alzano il 23 febbraio l’ospedale è stato chiuso per due ore per sanificare i locali e abbiamo tamponato tutte le persone lì – dichiara Gallera -. La zona rossa l’abbiamo chiesta e non è stata attuata”.

L’assessore inoltre ha aggiunto: “L’ospedale di Alzano è rimasto chiuso due ore e sanificato così com’è successo a Codogno” ma le cronache locali ci raccontano che a Codogno l’ospedale è stato chiuso per giorni come possiamo leggere in questo articolo de Il Giorno.

Giletti ha così ribattuto: “E’ evidente che qualcosa a livello territoriale non ha funzionato” e grazie anche all’intervento di Gessica Costanzo e delle numerose segnalazioni da noi raccolte nelle ultime settimane, è risaputo che non è andata così.

A partire dal personale sanitario che a più voci ha dichiarato di essere tornato a casa quella sera senza particolari indicazioni per continuare con le numerose voci di parenti dei pazienti che hanno dichiarato di non essere stati né tamponati né messi in quarantena.

Alla luce della risposta dell’assessore ci pare doveroso ripercorre le testimonianze raccolte e chiedere ancora una volta una risposta con prove certe che l’ospedale sia stato sanificato e che tutti (personale medico e pazienti) siano stati messi in condizioni di continuare la propria vita in sicurezza.

La telefonata dell’infermiera che dichiara: “Stiamo lavorando con un medico positivo al Coronavirus”

La lettera di un’infermiera che ha vissuto quelle ore cruciali

La telefonata di una Oss in ospedale in quella notte

Leggi l’articolo Quella notte all’ospedale di Alzano, l’incertezza del Coronavirus e il tampone non fatto

Le testimonianze dei parenti

Leggi Noi parenti dei pazienti ricoverati ad Alzano siamo stati veicolo del virus – il racconto

Tra le testimonianze raccolte anche quella di Francesca, nipote di una donna di un paese dell’hinterland di Bergamo ricoverata a metà febbraio e deceduta, sempre in ospedale ad Alzano Lombardo il 5 marzo.

Il racconto di Francesca è lucido e dettagliato: “Io stessa andavo a fare assistenza a mia nonna di 90 anni che si trovava ricoverata nel reparto di Medicina dell’ospedale di Alzano Lombardo dal 17 febbraio. Quello che posso dire per certo è che fino al pomeriggio di sabato 22 febbraio nessuno, né medici né infermiere, avevano le mascherine. Poi quel pomeriggio il personale comincia ad indossarle. Io in quel momento ero in ospedale con mia cugina. Entrambe ci siamo subito preoccupate, visto il caso di Codogno. Abbiamo chiesto se ci fossero stati dei rischi e ci è stato detto di no. L’indomani, quando vengono accertati i primi casi, mio zio è con mia nonna. Viene fatto uscire senza particolari accorgimenti, nonostante mia nonna e lui fossero in Medicina, il reparto dov’è stato trovato il Covid-19, oltre al Pronto Soccorso. Nei giorni successivi non abbiamo più potuto andare dalla nonna. E nessuno ci ha controllati. Nonostante tutti eravamo transitati da lì. Io ho addirittura fatto un viaggio in Egitto. Poi ci siamo ammalati tutti ma nessuno ci ha fatto il tampone. La nonna è morta nella nonna tra il 4 e il 5 marzo. Erano passate quasi 2 settimane dal 23 febbraio ma io stessa ho potuto accedere all’ospedale senza essere controllata e senza nessun dispositivo di protezione. Non è possibile che gli errori siano continuati nel tempo. Noi non sappiamo ancora di cosa sia morta nostra nonna, fino a due giorni prima ci avevano detto che stava meglio. Poi le è salita la febbre ed è morta. In 2 giorni”. 

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15 Commenti

1 Commento

  1. Longino

    6 Aprile 2020 at 1:04

    Lo già scritto qui ormai parecchi giorni fà, le resposabilità per quanto accaduto all’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo, non vanno cercate sicuramente a Roma.

  2. Tom

    6 Aprile 2020 at 1:23

    “L’assessore inoltre ha aggiunto: “L’ospedale di Alzano è rimasto chiuso due ore e sanificato così com’è successo a Codogno”
    Azz in due ore io non sanifico manco il mio piccolo appartamento.
    Complimenti.

  3. Stregabakeka

    6 Aprile 2020 at 8:19

    Non mollare gessica ????lo dobbiamo a tutti i nostri morti????????

  4. Elio

    6 Aprile 2020 at 8:41

    Solita brillantissima prova dell’assessore Gallera ieri sera da Giletti, sbugiardato tra l’altro dalla Vostra giornalista Costanzo.
    I suoi fans lombardi sono pregati di spostare la residenza a Milano per poterlo eleggere a Sindaco l’anno prossimo.
    Che è la vera finalità delle sue continue comparsate televisive!

  5. Giovanni

    6 Aprile 2020 at 8:45

    Buongiorno, sicuramente qualche cosa non ha funzionato all’ospedale di Alzano ed eventuali responsabilita’ vanno accertate, pero’ la mancata zona rossa (vi ricordate le immagini di mezzi militari diretti ad Alzano e poi svaniti? ) per Alzano e Nembro e le autorizzazioni a fare il mercato a Nembro e Clusone in piena emergenza virus non mi sembrano meno gravi visti i risultati in tutta la valle, ho quasi l’impressione che l’ospedale di Alzano sia un capro espiatorio.

  6. Angelo Gelmi

    6 Aprile 2020 at 9:28

    Noi Lombardi dovremmo ricordarci le dichiarazioni allucinanti di Gallera a riguardo della gestione dell’ospedale di Alzano la prossima volta che voteremo per le regionali.

  7. Mascalzone Latino

    6 Aprile 2020 at 10:16

    Non è la prima volta che Gallera racconta una verità di comodo. Basti pensare a quando si è chiuso il punto nascite a Piario e si sono promessi 3 mil di investimenti mai visti.

  8. Tonino

    6 Aprile 2020 at 10:56

    Movimentiamo un pò la discussione molto pacata di oggi.
    Ma veramente non pensate che vada sempre a finire come al solito in Italy, cioè che chi ha avuto ha avuto, che i ha dato ha dato, e scordiamocci il passato siamo tutti paesani?! Mahh

  9. gian

    6 Aprile 2020 at 11:00

    le bugie cominciano a vacillare, l assessore gallera si smentisce da solo quando paragona lodi ad alzano, a situazione identica bisognava prendere misure identiche. ma penso che gallera in questa vicenda sia il pesce piu piccolo

  10. Diego Persico

    6 Aprile 2020 at 12:04

    La tesi di Gallera su Alzano è ridicola e facilmente smentibile,sulla zona rossa visto l’uso dell esercito penso che dipenda dal presidente del consiglio,se ci mettiamo pure che nella settimana cruciale di espansione del virus i virologi e i sindaci ci hanno detto di uscire che era solo un influenza mi sa che noi bergamaschi siamo stati usati come cavie umane..e visto che tutti hanno responsabilità enormi nessuno pagherà ,intanto però noi nn molliamo!!!

    • Tone d. S.

      6 Aprile 2020 at 12:16

      PERSICO concordo con te sul fatto che tutti hanno delle grosse responsabilità.
      Purtroppo però io sul fatto di non mollare, devo ammettere a malincuore, che ho già mollato.

  11. Giovanni

    6 Aprile 2020 at 15:03

    buongiorno, non e’ giusto mollare, anche se ognuno ha i suoi motivi personali naturalmente, perche’ e’ propio su questo che contano, pensano che abbiamo la memoria corta e finito tutto ci dimentichiamo di tutti i ns. morti e torniamo alla normalita’ ma questa volta penso propio che si sbagliano. Complimenti alla redazione e non cedete di un passo. Grazie per quello che fate.

  12. marcello

    6 Aprile 2020 at 18:36

    Se qualcuno avesse avuto le Palle la zona rossa si sarebbe potuta fare.

    • Giovanni

      7 Aprile 2020 at 9:04

      Buongiorno non e’ stata una questione di palle ma di interessi economici, le palle qualcuno le ha avute, avete presente che industrie ci sono tra Alzano e Nembro? e tutte le dichiarazioni di Confindustria? per loro dovremmo essere tutti al lavoro tanto se ci lasciamo la pelle cosa importa,e’ piu facile cambiare un dipendente che un macchinario

  13. Polentone89

    6 Aprile 2020 at 20:05

    Nessuno mi toglierà dalla testa i camion di morti portati via …
    Tutto questo grazie a Conte che essendo capo delle forze armate solo lui ha il potere di istituire zone rosse ufficiali .
    Non le stronz. Che stanno facendo ora di zone rosse … ora tutta L Italia e zona rossa.

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